Salve ragazzi…….chi vi parla è Fabio, il vostro istruttore, ed è un po’ che vado sott’acqua, in apnea e con le bombole, e nel tempo di fesserie ne ho sentite parecchie: la cattiva informazione sulla subacquea è infatti assai, e sottolineo assai, diffusa e può tenere le persone lontano dal mare. Il che è davvero spiacevole e incomensurabilmente inadeguato, perché i motivi per immergersi sono parecchi. E allora prendiamo una manciata di fantasiose credenze e facciamole a pezzi:
Mito 1: non riesco a compensare le orecchie
La percentuale di persone che realmente non riescono a compensare l’orecchio medio tende asintoticamente a zero. Le manovre di compensazione sono moltissime, la maggior parte ricadono nella manovra di Valsava e, con un po’ di pratica, tutti trovano il modo più efficace per compensare la pressione idrostatica. Con le bombole, poi, essendo generalmente la velocità di discesa moderata, mantenendo una posizione a testa in su, è davvero semplice compensare.
Mito 2: sott’acqua soffrirò di claustrofobia
Ho combattuto per alcuni anni con molte persone su questo punto. Poi hanno provato ad immergersi e si sono convinti che si trattava di una sonora boiata (a meno di non immergervi in caverne e grotte, ovvio) diventando una subacquea tostissima. Sott’acqua, se evitate profondità da corallari e laghi bui, c’è molta luce, che con la profondità vira sull’azzurro. Tutto qui. Svolazzare leggeri nell’acqua fra rocce e coralli, in mezzo ai pesci, apparentemente privi di peso, è quanto di più distante si possa immaginare dalla claustrofobia.
Mito 3: per andare sott’acqua ci vuole il fisico
Basta guardare il fisico medio di una barca di subacquei per rendersi conto che non è così. Sarebbe più che auspicabile una decente forma fisica, nemmeno difficile da ottenere, ma la realtà è spesso diversa, soprattutto tra chi usa l’ARA. Nell’apnea l’allenamento è importante ma, anche qui, conosco apneisti di grande esperienza che grazie a tecnica, rilassamento e concentrazione ottengono risultati eccellenti con una quantità di allenamento prossima a zero.
Mito 4: gli squali mi mangeranno?
Mi sono immerso molte volte senza mai incontrarne uno. Idem per tutti i miei amici che condividono la mia passione. Le statistiche poi parlano chiaro: nel caso lo incontriate le probabilità che veniate attaccati sono risibili. È nettamente più probabile che veniate ridotti in fin di vita da un cane, o investiti da un auto – toccatevi pure, non c’è problema. Il problema, semmai, è trovare gli squali, perché incontrarli sott’acqua, osservarli mentre nuotano (e non morti su un peschereccio), è uno spettacolo che cambia la vita. In meglio.
Mito 5: ho un problema di salute, ho ………….
Con le opportune accortezze, quasi tutti possono andare sott’acqua: diabetici, cardiopatici, malati di asma, portatori di handicap, ecc. Prima di dire “NO” alla subacquea, consultate un medico specializzato in subacquea: sentite la DAN. Sono superpreparati e vivono di ricerca scientifica, oltre che di buona prassi. Ma chiamateli sul serio (questo il telefono: +39-085-8930333) se avete qualche problema: vedrete che vi risponderanno gentilmente e, ci scommetterei, vi diranno che potete immergervi. Scoprirete che le patologie che possono realmente impedirvi di immergervi sono rare.
Mito 6: mi tocca comprare tonnellate di roba anche solo per provare
Tutti i corsi sub ormai prevedono l’affitto di attrezzatura a prezzi modici – se non è così cambiate negozio o associazione, perché la concorrenza è elevata e sicuramente troverete ciò che fa per voi da un’altra parte. Per iniziare, è consigliabile, ma non obbligatorio, avere maschera, pinne e snorkel. In seguito, se e quando sarete esperti o vi appassionerete, potrete acquistare l’attrezzatura per voi strategica (ad esempio la muta, e l’erogatore per chi si immerge con le bombole), affittando a prezzi ragionevoli il resto, minimizzando così il bagaglio nei viaggi.
Mito 7: brevettarsi è caro
Innanzitutto, soppesando il prezzo di un corso, guardatevi intorno e fate lavorare libero mercato e concorrenza: troverete corsi di qualità a prezzi decenti. Inoltre, pensateci: un corso base, sia di apnea che A.R.A., spesso costa tra i 250 e i 500 euro, mentre una serata al cinema con cena fuori, magari andando a bere qualcosa dopo, costa facilmente un centone o giù di lì. Rinunciando a qualche serata al cinema, però, potrete andare sott’acqua, vivendo le avventure di persona, assistendo ai documentari più belli del mondo dal vivo, e conoscendo persone nuove.